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Basandosi sull'epistolario, sulla documentazione d'archivio e sulla vasta bibliografia in materia, Giusy Cardellicchio ricostruisce la figura e il pensiero di John Dee, il più grande matematico, filosofo, astrologo e mago di età elisabettiana. L'opera di Dee, fondata sull'originale rielaborazione dei grandi temi rinascimentali del lullismo, della cabala, della filosofia ermetica e neoplatonica, può correttamente ritenersi il punto di congiunzione fra la cultura inglese del Cinquecento e quella continentale. Senza dubbio, il peculiare sincretismo che contraddistingue le teorie matematiche, magiche, mistiche ed escatologiche da lui proposte, che si formalizza inizialmente in una ricerca della clavis universalis, intesa come mathesis universalis, per assumere, in un secondo momento, una caratterizzazione mistica più marcata, quella delle conversazioni angeliche, ha esercitato una straordinaria influenza sulla propria epoca e sulla cultura inglese in generale, almeno fino all'avvento di Newton.