Tab Article
Pasquale Revoltella per Trieste fu il vero "tycoon" del suo tempo, anche grazie alle opere pubbliche sovvenzionate e realizzate in città, e per l'impegno di mecenate nei confronti delle arti e delle lettere. Dopo l'amore viscerale verso sua madre, il barone amò davvero Trieste. Perché credeva nella città, credeva nelle sue potenzialità e sapeva come e cosa fare per metterle in atto con generosità: il suo mecenatismo era in perfetta linea con l'idea borghese allora dominante, in virtù della quale il bene pubblico era essenziale per consentire e aiutare la crescita del bene privato. E da non triestino Revoltella comprese a fondo le potenzialità e l'anima di Trieste, e seppe sfruttarle ed esaltarle per il bene suo e della città stessa.