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Il rapporto delle figlie con le madri è sempre complesso. Dietro l'amore si celano sempre tanti nodi irrisolti, inevitabili per un rapporto che inizia praticamente al momento del concepimento. Finché arriva il momento della resa dei conti. Può capitare, come alla protagonista di questo romanzo, quando la madre, invecchiando, perde autonomia ed ha, avrebbe, maggior bisogno del sostegno, fisico e morale, e la figlia, già sessantenne, sposata, con una figlia a sua volta e una vita ormai propria e consolidata, trova difficoltà a darglieli. E non per mancanza di amore, ma per tutti, appunto, quei nodi irrisolti da essere diventati ormai una matassa ingarbugliata che forse, forse, solo la sua morte potrà sciogliere. Vedrana Rudan, scrittrice provocatrice e trasgressiva quale notoriamente è, in questo romanzo intenso, così carico di verità spesso ipocritamente taciute, affronta da par suo, con coraggio, questo tema, mettendo a nudo l'egoismo dei figli ma anche il loro diritto a vivere la propria vita. Magari come, giustamente, hanno fatto anche le loro madri, pur pretendendo ora che ne sono impedite, magari con il ricatto o la maledizione, devozione assoluta.