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Luigi Capuana (1839-1915), nato a Mineo (CT), studiò giurisprudenza a Catania, che abbandonò per dedicarsi all'impresa garibaldina. Collaborò con "La Nazione", il "Corriere della Sera" e "Il Fanfulla della Domenica", che diresse per due anni. Alfiere del Verismo, fu scrittore per l'infanzia, autore teatrale, critico, giornalista, poeta. Si occupò anche di folklore, scienze occulte, spiritismo, frequentando non di rado il genere fantastico (particolarmente apprezzato è il racconto "Un Vampiro"). Tra i suoi romanzi si ricordano "Giacinta" e "Il Marchese di Roccaverdina", in cui si fondono elementi realistici e caratterizzazione psicologica. Nei racconti "La evocatrice" (1902) e "Il mago" (1894), presentati con un brillante stile naturalistico, emerge un avvincente dibattito tra scienza e paranormale.