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"Ai giorni d'oggi ha ancora senso scrivere o leggere poesia sociale? Cosa può fare un verso scagliato su di un foglio bianco davanti l'arroganza irrefrenabile dei social media? Le anime dell'uomo sono ancora permeabili al dolore, al sentimento profondo, alla gioia o sono ricoperte da guaine omologanti? Questo è il mio viaggio graffiante e ruvido attraverso la società che respiro, quella che lascia bambini, donne ed anziani alle loro fragilità, quella che crea disuguaglianze economiche sempre più dilatate generando povertà e miseria, quella che innalza nuovi muri fisici e mentali, quella che ci fa correre continuamente da un appuntamento all'altro senza accorgerci di quanto in realtà... siamo soli."