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"Tredici giorni all'Armageddon" analizza i numerosi eventi maturati prima, durante e dopo la crisi fra Stati Uniti e Unione Sovietica esplosa nell'ottobre del 1962 a seguito dell'installazione e della scoperta di rampe per missili balistici nell'isola di Cuba. Più in particolare, il libro esamina il periodo di preparazione dell'operazione "Anadyr" a cura del Cremlino, le prime reazioni di Washington alla scoperta dei missili e le operazioni aeronavali, e i relativi, drammatici, retroscena, condotte dalle forze militari americane, con l'US Navy in primo piano, per attuare la quarantena navale decretata dalla Casa Bianca e per giungere alla rimozione degli armamenti offensivi sovietici basati a Cuba. Una crisi che solo oggi, a più di quarant'anni, sembra avviata a risolversi con il riavvicinamento delle due Nazioni.