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Leonardo da Vinci si propose di fondere in un unico pezzo un cavallo in bronzo di dimensioni colossali. L'opera costituì al tempo stesso una sfida tecnologica estrema e il ritorno di un concetto estetico caro agli antichi, quello del "colosso". Nel 1490-91 Leonardo ne realizzò il modello in creta che venne distrutto nel '99 dagli arcieri di Luigi XII (Re Francia) compromettendone definitivamente la fusione nel bronzo. Questa vicenda diede origine al mito del "Gran cavallo" che continuò a fiorire per almeno tre generazioni prima di essere quasi dimenticato. L'americano Charles Dent si propose di far "rinascere" il Cavallo di Leonardo, ma il 25 dicembre 1994 muore. La sua iniziativa verrà portata a termine dall'imprenditore Frederik Meijer, che ne affiderà la realizzazione alla scultrice Nina Akamu. Due copie identiche verranno realizzate, una verrà donata alla città di Milano come "Omaggio al Rinascimento e a Leonardo da Vinci", l'altra rimarrà negli Stati Uniti. Questo libro è la storia del "Gran cavallo" di Leonardo, del "dono americano" e dei giudizi a cui fu sottoposto da parte degli studiosi italiani per la sua ambiguità identitaria, nè opera d'arte nè ricostruzione filologica.