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Nel "Vangelo del sole", pubblicato nel 1932, sono raccolte le riflessioni di Alain Gerbault durante la sua navigazione in solitario compiuta tra il 1924 e il 1929 con la barca a vela Firecrest. Non si tratta di un diario di bordo, ma dell'omaggio dell'autore alle isole del Pacifico, dalle Bermude alla Polinesia, e ai loro abitanti, per i quali prova grande rispetto e ammirazione, e dei quali condivide l'originario stile di vita, lontano dalla civiltà e dai suoi ideali fasulli. È allo stesso tempo una supplica in favore dei polinesiani, minacciati dalle sopraffazioni dei bianchi e da una progressiva scomparsa, di cui per Gerbault è responsabile l'imposizione del modo di vivere europeo, che ha soppiantato i costumi indigeni. Il suo augurio accorato è che il "Vangelo del sole", che indica la felicità nell'avvicinarsi alla natura e vivere a torso nudo, sotto il sole, possa diffondersi in Europa come in Oceania, in tempo per salvare la meravigliosa razza polinesiana.