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Una teatrante. Poeta. Prosatrice alla riscoperta di cicli incancellabili. Con un taccuino a portata di mano. Tanto speciale da far da guida alle tappe. Lo ricorda lei stessa (spazi mortuari costruiti dagli uomini. Dal Neolitico in poi). Ci voleva Liliana Ugolini per ripercorrere tappe, date, vicende, ossari, nascite, decomposizioni. Dimostrando che la storia non si costruisce da sé. La inventiamo noi con calvari. O gioie sorprendenti. E in ogni vicenda c'è la conferma che siamo ombre, sangue, apparenze. A prescindere dal nostro dolore. Ma soprattutto superamento da sdilinquimento forzato. Condannati a esistere o sparire. A volte per restare. Nel bene o nel male. Nella gioia o nella tragedia. Nelle stragi e nelle scoperte. Il mondo invecchia. Più è vecchio, più è verosimile. Ma le vicende sembrano attuali.