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Di giorno operai, di notte tombaroli. In questo romanzo diurno e notturno, realistico e fantastico, moderno e antico, due binari paralleli: da una parte la Piombino città-fabbrica delle lotte sindacali degli anni Cinquanta, della militanza nel PCI, degli affari familiari, dell'impegno politico, dall'altra la necropoli etrusca di Baratti, serbatoio di preziosi tesori archeologici sepolti dalla terra e ghiotti da essere profanati per arricchirsi illegalmente e provare il brivido di sfidare il tempo. A questa duplice articolazione del racconto, se ne aggiunge una terza: la storia dell'etrusco Akel, orgoglioso e fiero della sua Populonia.