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In questa conversazione con Stefano Giovinazzo, Paolo di Paolo parla essenzialmente di scrittura, verso cui dimostra di nutrire una passione sconfinata; passione che ha iniziato a coltivare già da bambino e che si è sviluppata a dismisura nel tempo, che si proietta in una cultura letteraria invidiabile, un approccio quasi viscerale al libro e ad un legame fortissimo con la lingua italiana. Partendo dal suo esordio con "Nuovi cieli, nuove carte" ("un libro sulla memoria, su ciò che perdiamo, sulla nostalgia, sulle cose che passano"), e passando in rassegna anche le esperienze nel giornalismo e nel teatro (fra cui quella con la Maraini ne "Il respiro leggero dell'Abruzzo"), Paolo di Paolo delinea i caratteri di un mondo e di una passione, la scrittura, che è catarsi, continuo confronto fra chi scrive e chi legge, e "riflesso di un'ipersensibilità che si esercita, anche ossessivamente, su dettagli che molti trascurano".