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"Bobin è soprattutto un poeta o forse, come direbbe lui stesso, un 'colporteur', un viandante che vorrebbe portare di casa in casa parole di sollievo per aiutare a vivere. E non sorprende se l'aggettivo più utilizzato per definire la prosa di Bobin dai suoi lettori e dai critici sia poetico; e lui stesso viene presentato come un poeta benché egli non scriva propriamente versi. Poetico è senz'altro il suo sguardo verso la vita: come un monaco o un pittore di icone, spalanca la mano per accogliere l'oro della luce del mondo e intingerlo nell'inchiostro". (dalla postfazione di Maddalena Cavalleri). "L'insperata" offre undici istantanee di vita quotidiana in cui lo sguardo poetico di Bobin non smette di indicarci la vita nella sua "purezza" estrema.