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"Forse almeno una volta avrà avvertito la sensazione che gli altri si siano allontanati tutti, di essere rimasto solo in una stanza, sulla panchina di un viale, nella sala d'aspetto di una stazione, solo dentro il paesaggio di quel libro, di quel reportage, solo con i personaggi che raccontano la loro storia, solo con le parole di quella poesia da cui fiottano immagini, pensieri, colori. È bella, quella solitudine: a condizione che duri poco, che dopo ricominci il brusio delle voci, l'ansioso andirivieni, il frastuono della giostra, il salto degli ostacoli, l'affanno del giorno. Ma per il tempo che è durata la lettura, si è stati in un posto dove gli altri non sono stati mai, nemmeno se hanno letto la stessa pagina, lo stesso verso, perché hanno letto in un modo diverso, in un'altra situazione, per un altro bisogno, per un altro passatempo. Ciascuno ha letto soltanto in compagnia di se stesso, e il se stesso è sempre diverso da ogni altro sé."