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Le drammatiche sequenze nel breve documentario "Arte salvata" (Rescued Art, 2009) documentano il disastro provocato dal terremoto del 6 aprile ai danni del patrimonio artistico custodito nella fortezza spagnola dell'Aquila. Lì non ci furono vittime umane perché gli addetti alla vigilanza impietriti dallo spavento ebbero modo di rifugiarsi nei granitici bastioni, ma vittime d'altra natura certo sì. Madonne e crocifissi lignei, santi in terracotta o in pietra, scaraventati a terra dalla forza delle vibrazioni, dipinti su tela e tavole dipinte offese dalla pioggia di calcinacci. Per ovviare a nuove sciagure di questo tipo, la nuova sede del Museo Nazionale d'Abruzzo nella sede dell'ex-mattatoio comunale, è dotata di piastre antisismiche. Ciascuna scultura avrà un piedistallo di sicurezza, pronto ad oscillare alla minima vibrazione. È quindi un intervento di particolare valenza e significato per il futuro dell'Aquila e dell'Abruzzo, per le caratteristiche innovative, dal punto di vista tecnologico e antisismico, questo legato alla riqualificazione della importante struttura di archeologia industriale che sorge a due passi dalla Fontana delle 99 cannelle.