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"30 anni avanti 30 anni indietro lungo le coste del Mar Mediterraneo" è un romanzo autobiografico nel quale il mare, metafora del tempo, ha un ruolo determinante. Scritto tutto in prima persona, è un viaggio nel tempo verso il "momento", l'attimo senza storia, dove il passato non diventa nostalgia, ma memoria dei fatti in un abbandono al fluire degli eventi, nella suggestione e nel mito del nomade andare. Ha inizio nel 1977, anno della crisi del "movimento" che coincide con una crisi personale dell'autrice, per andare poi avanti e indietro nel tempo e nel mare. Vivo, triste e intenso romanzo generazionale on the road, o meglio on the beach, nel quale il percorso individuale - tutto lungo le coste del Mediterraneo - s'incrocia con gli eventi sociali, i desideri, le paure, le speranze e le lotte di una generazione movimentista, sempre alla ricerca di una propria identità. Ambiguamente e confusamente, nell'approfondire il rapporto spaziotempo, si alternano le figure della turista e della donna viaggiatrice alla ricerca di un'autonomia e di un'autosufficienza che possano affrancarla dai fantasmi e dall'angoscia della solitudine.