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"L'autore si avventura, nel narrare una storia dai tratti fortemente autobiografici, in un genere poco frequentato dalla narrativa contemporanea. È un sottile e abile gioco di contaminazione tra la realtà di una crociera e il sogno con il quale il protagonista si proietta in un'altra dimensione. È nel sognare che egli può riflettere e trasmettere, attraverso i fantasiosi dialoghi con i personaggi mitologici, quel senso della vita non trovato appieno nella realtà del vissuto, seppure caparbiamente cercato. Il cammino attraverso il mito è occasione di riflessione su i vizi e le virtù terreni. L'ultima crociera va letta e apprezzata come gioioso e musicale invito alla speranza in un tempo in cui tutto sembra ridursi alla materialità del valore venale e di scambio, nel cui nome tutto sarebbe consentito fuorché il vero amore." (Vito Manduca)