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Un memoriale che viene da un passato lontano. È "Auf Wiedersehen Claretta", ovvero la vera storia di come, 69 anni fa, si arrivò al primo incontro tra Claretta Petacci e Benito Mussolini dopo l'8 settembre 1943. Ma anche l'inedito racconto di un piano di fuga, che attraverso le montagne del Tirolo e il successivo ingresso clandestino in Svizzera avrebbe potuto sottrarre al loro tragico destino il duce e la sua amante. A scriverlo è stato l'uomo che il generale delle SS Karl Wolff volle come autista e accompagnatore di Claretta Petacci da Merano a Gargnano, sul lago di Garda. Un documento che getta uno squarcio di luce sulla vita privata di quello che fu, assieme a Hitler, l'uomo più potente e temuto del vecchio continente, svelandone una dimensione umana sconosciuta al grande pubblico. Ma anche un'inedita pagina di storia che a distanza di quasi settant'anni dagli eventi svela alcuni dei punti oscuri che fecero da sfondo all'ultimo atto della storia del fascismo.