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1861-1871: dieci anni che segnarono di rare luci e troppe ombre il volto di Firenze; anni che mostrarono pesanti ritardi in settori artistici e culturali, nonché inaspettate accelerazioni realizzative, in ambito urbanistico, per commisurare la città al provvisorio ruolo di Capitale, con conseguente clamoroso dissesto delle finanze municipali, imputabile anche a superficialità deliberative di inadeguati amministratori locali. Aveva visto giusto il D'Azeglio (settembre 1864) nel constatare più in generale: "S'è voluto improvvisare una nazione senza avere uomini".