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Così, sintetizzando, si esprime uno degli immaginari protagonisti del racconto: "Si può immaginare un Boeing 747 senza vi sia stata una mente che l'abbia concepito e un complesso industriale altamente specializzato che l'abbia costruito? Se la risposta è negativa - e non può essere altrimenti - è immaginabile che l'Universo, infinite olte più complesso di un simile apparecchio, possa autocostruirsi senza una mente che l'abbia concepito e una volontà in grado di assoggettarlo a leggi che lo dovranno governare in eterno? E tuttavia il quesito appena enunciato rischia di divenire un giochetto da ragazzi se al Boeing 747, si sostituisce l'Uomo, ovvero, non una macchina per quanto capace di trasformare in realtà il sogno di Leonardo, ma un essere vivente, dotato di ragione e di autonoma volontà. Un salto enorme il passaggio dalla cosa inanimata alla vita, a quel fenomeno, cioè, che lascia allibiti anche quando non si riferisce all'uomo, ma al più elementare dei vegetali. Il salto tra la cosa inanimata e qualsiasi forma di vita è talmente grande da non trovar altro riscontro se non in sé.