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Forugh Farrokhzâd (1935-1967) è stata una delle voci più intense del panorama artistico e letterario del XX secolo. Spirito libero, intellettuale raffinata e poliedrica, con le sue poesie sfidò i rigidi e complessi schemi culturali e religiosi del suo paese, l'Iran, diventando un punto di riferimento dei movimenti di emancipazione femminile di tutto il mondo. Poetessa, traduttrice, attrice e documentarista, pagò il prezzo della sua fiera libertà con una vita privata tormentata, negli affetti e nella salute. Nel 1965, l'Unesco realizzò due cortometraggi sulla sua vita, che si interruppe bruscamente due anni dopo, all'età di soli 32 anni, a causa di un terribile incidente stradale a Tehran. In questo volume sono pubblicate, con il testo persiano a fronte, due raccolte della sua produzione poetica, Un'altra nascita (1964) e Crediamo all'inizio della stagione fredda (1970, postuma) e, nell'appendice, alcune lettere e interviste e un estratto del suo diario del viaggio in Italia del 1956.