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"Questa mostra vuole portare alla ribalta quell'eredità del Futurismo nelle correnti contemporanee, dalla Pop Art in poi. Perché l'eredità del Futurismo, se per molti anni la critica diceva che il Futurismo era morto nel 1916 con la morte di Boccioni? Oppure, tra poco, con la grande mostra al Guggenheim Museum di New York si potrà dire che è morto nel 1944, con la morte di Marinetti, suo fondatore? Appunto perché il Futurismo ha "comunque" chiuso la sua parabola vitale, preparando la strada alle avanguardie che sono venute "dopo", possiamo parlare di "eredità del Futurismo". "Eredità" perché il Futurismo per primo ha "scardinato" il "sistema dell'arte", che era "Parigi-centrico", e vi ha opposto una situazione policentrica. "Eredità" perché il Futurismo per primo ha attivato le "connessioni" tra Arte e Poesia, che sono i due "motori" delle avanguardie del '900. "Eredità" perché il Futurismo ha portato l'arte fuori dai musei e dalle gallerie: nelle strade (la Pubblicità), nei Teatri (il Nuovo teatro Futurista), nella città."