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La politica e la religione sono oggi messe alla prova dalla dilagante globalizzazione, che pone degli interrogativi sulla loro reale capacità di regolare le relazioni umane in un mondo culturalmente variegato e ingarbugliato. Al contempo, sembra che siano solo loro le uniche due risorse sulle quali possiamo contare per riportare la globalizzazione su orizzonti di umanizzazione. Benedetto XVI presenta due audaci rivendicazioni: quella di dare un posto a Dio nella sfera pubblica e quella di chiedere all'autorità politica un discernimento sul contributo al bene comune da parte delle diverse religioni. Una base di comprensione condivisa da parte dei politici e dei rappresentanti religiosi circa il carattere laico dello Stato e la dimensione sociale della religione è imprescindibile per vincere le tentazioni del fondamentalismo e del laicismo e fare sì che la distinzione tra politica e religione fruttifichi in libertà.