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Un uomo con il cancro alla prostata e cinque donne sue ex compagne. Due narrazioni che si intrecciano nella cronaca di un cancro reale, maledettamente vicino, e nel racconto-esorcismo di un funerale immaginario e lontano. Una storia del vivere e del morire, fatta di ricordi, gioventù, amori, viaggi, gelosie; e sullo sfondo i colori della Puglia, del suo mare, della campagna, dei tramonti. Quello che Alessio Viola sembra dirci è che il cancro si combatte così, oltre che con le medicine e i medici: parlandone, familiarizzandoci, trattandolo come un ospite sgradito di cui è meglio liberarsi il prima possibile, e tenendo a distanza la depressione e tanta inutile retorica. Il cancro è una malattia, non ama condanna a morte. Una fottuta, schifosa, dolorosa malattia che si può combattere.