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Il volume analizza il linguaggio e alcune tecniche narrative di cinque esponenti del poliziesco nostrano, a partire da quello che viene universalmente considerato il capostipite del genere, Scerbanenco. Serialità "alta" da una parte (i romanzi dello stesso Scerbanenco col suo Duca Lamberti, Lucarelli con la sua Grazia Negro: fine anni Sessanta il primo; anni Novanta il secondo), dall'altra racconti d'autore (pubblicati su antologie) nell'ultimo decennio, in cui il poliziesco è ormai diventato un fenomeno editoriale di grande rilievo ed è ormai oggetto di indagini da parte degli studiosi. Al di là dell'attenzione accordata dall'autrice ai singoli autori, ciascuno dei quali ha ovviamente una sua specificità, questa ricerca punta a individuare delle costanti linguistiche - vedi ad es. i sottocodici privilegiati - e narratologiche inerenti al genere - vedi in alcuni casi gli slittamenti verso il noir, senza ignorare alcune tendenze stilistiche in atto nella narrativa contemporanea.