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Il governo di Mario Monti è stato il primo in Italia non espresso dalle forze politiche regolarmente elette. Il fatto che esse gli abbiano dato la fiducia in Parlamento e ad un certo punto gliel'abbiano tolta non sana il vulnus, perché la nostra è una democrazia rappresentativa; e non uno di quel governo rappresentava gli elettori, né tanti né pochi. Gli italiani hanno vissuto l'esperienza Monti con disagio e imbarazzo, avvertendo l'estraneità della sua azione politica alle reali esigenze del Paese; tutta volta, questa, a rassicurare soggetti esterni, politici europei e mercati finanziari. Se Monti ha migliorato o peggiorato la situazione dell'Italia in rapporto con l'esterno e in prospettiva al suo interno, non può essere materia di valutazione oggi, in assenza della necessaria distanza critica e di elementi comparativi assodati. Quel che è certo è che ormai in Italia il voto non è più una scadenza regolare o in risposta a esigenze nazionali, ma un'opzione che di volta in volta viene valutata fuori dell'Italia. Monti è stato il primo governo "estraneo" al popolo italiano, non sarà l'ultimo.