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"Singolare destino quello di Leonard Cohen: nato a Montreal, nel Quebec francofono, ma vissuto soprattutto a New York, a Londra e nell'isola greca di Idra; poeta e scrittore di talento, in lingua inglese, e in seguito, dopo due romanzi e quattro raccolte di versi, cantante acclamato da più generazioni; schivo e solitario, perennemente inquieto e insoddisfatto, ma non per questo disdegnoso del confronto coi media. Un personaggio enigmatico e poliedrico, dunque, e non poco contraddittorio. Leonard Cohen, classe 1934, ebreo canadese, eterno girovago, ha comunque saputo proporre, in tanti anni di attività (il suo primo libro è del 1956), una disamina lucida e rigorosa dei moderni scandagli intellettuali dell'io. Un io rabbioso e dolente, annegato nella precarietà del quotidiano ma costantemente assetato di certezze intangibili; un io stanco e deluso, ma sempre alla ricerca di quei miti sopravvissuti alla catastrofe dello scetticismo - dove il sacro si affaccia nei sensi e nell'estatsi del bello. Questo libro colma, seppur parzialmente una lacuna, rivolgendosi in primo luogo a chi ha sempre ascoltato Cohen e non ha mai avuto la possibilità di leggerlo; le poesie qui raccolte sono state musicate dall'artista da 1968 al 1988." (Dall'introduzione di Dioniso Bauducco)