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Simona subisce uno stupro ma non può raccontare l'accaduto, troppo il pudore, l'avvilimento, e il frutto di quella violenza lo deve nascondere fino al momento in cui se ne sarebbe andata, chissà dove. Non avrebbe mai sposato quell'uomo e l'avrebbero cacciata di casa. Vive il suo dramma in solitudine, rinchiusa, non si deve vedere, sapere, ma la nascita di Silvia dà valore alla sua esistenza. Un matrimonio affrettato per cancellare la "colpa" si rivela da subito, catastrofico per loro. Il disconoscimento, l'abbandono da parte di chi avrebbe dovuto, potuto, l'ha segnata, ma non è venuta meno quella forza che le ha permesso di vivere sempre e comunque con la fiducia nell'amore come sentimento vero e profondo.