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Viaggiare. Viaggiare davvero. È quello che fa Alessandro Bossini. Viaggiare per riempirsi gli occhi e il cuore. Come quando da ragazzo esplorava la sua isola del Giglio, fuori casa per qualche giorno, solo il sacco a pelo e una lenza per pescare. Viaggiare come se - quella sì! - fosse la condizione naturale dell'uomo. Non senza una certa ingenua incoscienza, a pareggiare la fiducia nei propri mezzi fisici, e un velo (appena) di sano e necessario timore. Nell'epoca dell'informatica, delle imprese pianificate fino all'ultimo dettaglio e dei moderni materiali tecnologici, attraversa l'India con una pesantissima, scorbutica e inaffidabile bicicletta acquistata in loco. Bossini percorre il mondo tenendo il cuore aperto. La sua attenzione è tutta puntata sull'incontro umano. Così, gli sconosciuti che popolano le strade del mondo diventano amici, ospiti premurosi pronti a dare aiuto disinteressatamente, pronti a dividere anche il poco, pochissimo, che hanno.