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Si completano qui le relazioni di Arrigo Cervetto. La metropoli italiana era in trasformazione economica, sociale, ideologica e politica. Si andava verso una stratificazione sociale "enormemente complicata", con nuovi caratteri, figure, ideologie e psicologie sociali, nuove forme politiche. L'invecchiamento della popolazione metteva sotto pressione i sistemi pensionistici. L'incremento della forza-lavoro immigrata, se da un lato poteva aiutare a sostenere il costo del welfare, dall'altro avrebbe alimentato ideologie di rigetto e correnti xenofobe. La natalità in declino reintroduceva il fattore demografico nel confronto tra le potenze. La "famiglia plurireddito" portava a nuove forme di aristocrazia salariale. Gli scricchiolii del sistema di partiti sarebbero sfociati di lì a poco nel sommovimento politico degli anni '90. È anche costante l'analisi del ciclo economico in espansione, dei suoi effetti politici e sociali nelle diverse aree mondiali. Spiccava la crescita asiatica, in particolare della Cina. Nelle grandi campagne del globo, si creava una massa di proletari incomparabilmente maggiore di quanti la putrescenza imperialista non ne corrompeva nelle metropoli.