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Qualcuno, agli albori del 1700, suggerì al granduca Cosimo III de' Medici "sinistre informazioni" su una congregazione che possedeva, da oltre un secolo, lo splendido monastero con chiesa di San Iacopo Sopr'Arno a Firenze. I Canonici Regolari di San Salvatore, detti comunemente scopetini, godevano di prestigio, ricchezze e privilegi via via accresciutisi dal primo quattrocento. Il monastero si trovava, sino all'assedio di Carlo V (1530), poco fuori le mura sul poggio di San Donato a Scopeto. Per evitare che l'edificio si trasformasse in alloggio per gli assedianti la Signoria ne ordinò l'abbattimento. Gli scopetini si spostarono in vari luoghi finché Francesco I non li stabilì a San Iacopo Sopr'Arno. Nonostante le traversie, non persero mai le loro ricchezze che anzi si moltiplicarono al punto da destare l'interesse di qualcuno molto vicino a Cosimo III.