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Camillo Benso Conte di Cavour è messo alla sbarra, accusato di aver favorito l'unificazione di un paese che non possedeva i requisiti per affrontare responsabilmente tale profonda modificazione. L'accusa incentra la sua requisitoria su tre assi portanti. Cosa rappresentarono le cinque giornate di Milano e l'accanita resistenza di Venezia? Eroismo, volontà di un popolo o della sua élite? Inoltre, l'aver riunito sotto l'egida della corona sabauda un Mezzogiorno sconosciuto e l'aver strappato Roma al Papa, cosa furono se non atti d'aggressione in clamorosa violazione al diritto delle genti? La difesa, malgrado le pesanti accuse, dispone di ottimi argomenti. La storia culturale, la lingua, le aspirazioni profonde al sogno dell'unità. Ma anche le ragioni economiche: di fronte alla potenza del nascente capitalismo europeo, quei piccoli stati avrebbero finito per soffocare. E che cosa dire delle tremende condizioni di arretratezza in cui l'amministrazione pontificia aveva tenuto per secoli la popolazione di Roma?