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Michael è un giovane di successo, arrogante, saccente, misogino e sociopatico. Dopo un anno passato a Los Angeles, torna a lavorare a Milano in una famosa agenzia di comunicazione. Ha un solo obiettivo: rendere l'ufficio un inferno e le sue colleghe miserabili, documentando ogni nuovo sadico stratagemma sul suo diario di bordo. Il destino però decide di dargli un calcio nel sedere e Michael scopre di aver lasciato a Los Angeles qualcosa in più di un semplice souvenir: una figlia che non sapeva di avere e di cui adesso deve prendersi cura. Con una tazza di caffè americano in una mano e un biberon nell'altra, quest'uomo dal sarcasmo scorretto si prepara al lavoro più difficile della sua carriera: diventare padre a tempo indeterminato... "Ho apprezzato che in qualche modo per tutti esista la possibilità di cambiare, e mi ha fatto piacere che questo cambiamento sia passato attraverso un figlio, che è comunque una parte di noi. Dunque il cambiamento, in fondo, non è fuori di noi, ma dentro". Dice non la mamma algida di Michael, ma quella naturale di Marcello Signore.