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Durante alcuni lavori di ristrutturazione in un edificio nella città di Trento, noto come "Palazzo del Diavolo", viene fatta una scoperta straordinaria: un pozzo piuttosto profondo, chiuso da secoli, attraverso una stretta galleria conduce in una segreta medievale, allestita come un tribunale dell'Inquisizione risalente alla metà del '500. Nel corso degli studi, Matteo e Clara scoprono che la celebrazione dei processi si è protratta, quasi ininterrottamente, fino al 1870, epoca in cui quei riti avrebbero dovuto essere terminati da tempo. Nonostante non avessero fatto parola con nessuno della scoperta, un oscuro cardinale si presenta chiedendo la consegna di alcuni antichi manoscritti. I due rifiutano e proseguono le ricerche, scoprendo che il cognome del prelato ricorre molto spesso in quei manoscritti; prima però di riuscire ad approfondire la questione vengono sepolti vivi nella sala, dalla quale riusciranno a scappare solo dopo molte ore e alcune disavventure. Appena fuori, scoprono che la chiusura del pozzo, incredibilmente, è stata fatta dai carabinieri, che stanno indagando sul cardinale: questi, infatti, sembra essere a capo di una sconosciuta e pericolosa setta.