Tab Article
Secolo XIX, un tempo in cui più che in ogni altro si avverte la necessità di coniugare pensiero e azione, teoria e prassi. In un angolo di mondo, come trascinati da una burrascosa corrente, un gruppo di rivoluzionari sembrano navigare drammaticamente su una zattera della Medusa. Sia pure nella loro diversità, circa gli orientamenti ideologici, trovano condivisione nella lotta contro l'oppressione cui è soggetto il loro paese e nell'anelito verso un futuro che, benché indeterminato, rappresenta l'orizzonte di senso delle loro tormentate esistenze. Nell'insieme, questi sono posti a confronto con un principio di realtà, che assume forma nella personalità del Generale Cangialdi, uomo privo di un preciso orientamento ideologico, animato da un opportunismo pragmatico che gli consente di tradire la loro fiducia e quella del popolo. Un principio di realtà dominato da una logica brutale, che funge da banco di prova per ideologie orientate alla realizzazione di cambiamenti radicali e palingenetici. Qui si consuma la dissoluzione, al di là dei propositi ottimistici, del nesso teoria e prassi, risolvendosi nel fallimento dell'azione rivoluzionaria.