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Tra obblighi e scadenze, rituali sociali e abitudini, davvero poco è il tempo che rimane per guardarsi dentro, per far respirare sentimenti e sogni e abbandonarsi a squarci di autenticità. E così si finisce col soffrire di una sorta di asfissia dell'anima, quel malessere tutto contemporaneo che sarebbe bello poter risolvere ricorrendo al kit di medicinali di pronto soccorso o lasciandosi andare a vizi più o meno innocui. A volte però scambiamo per malanno quella che è solo l'urgenza di sentire, di aprire la mente, nutrire lo spirito. A mezza strada tra indicazione terapeutica e ricettario, l'originale visione critica "mal-ironica" proposta da Mino Pica è un manuale di cucina interiore, un Menù di "momenti" con sottofondo musicale in cui autorizzarsi alla libertà di essere se stessi. Con una bella quota di poesia, quando serve: apparecchiate una tavola in tinta con il vostro umore, sulla destra posate un lettore musicale, "si può abbondare con gli antipasti e finire con un dolce o scegliere diversamente. L'importante è lasciarsi andare e viaggiare con la mente, confortarla ascoltando le proprie emozioni".