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Il filo conduttore dei quindici saggi sull'Inferno dantesco qui raccolti è la seduzione: quella della passione amorosa (Paolo e Francesca), del Sapere (Ulisse e - perché no? - Dante stesso), del piacere sensuale e mondano (rappresentato dalla lonza, la "fera alla gaetta pelle", la prima delle tre fiere che compaiono a Dante appena uscito dalla selva). Con lucidità e passione, Roberto Pacifico guida il lettore attraverso alcuni dei più importanti loci, fisici e letterari, della prima cantica della Divina Commedia. Metà delle lecturae è dedicata al I e al II canto, mentre le altre si concentrano sul V (il canto di Paolo e Francesca), sul IX, sul XIII, sui canti XVI e XVII (con l'entrata in scena di Gerione, simbolo della frode, richiamato con la corda che Dante aveva "intorno cinta") e sul XXVI, il canto di Ulisse. Questi otto canti sono senza dubbio tra i più importanti per capire non solo l'Inferno, ma tutta la poetica e la filosofia della Divina Commedia.