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Viviamo in una età di mezzo. Quello che ci stiamo lasciando alla spalle è chiaro. Ma se proviamo a chiederci verso dove stiamo andando le certezze spariscono. "La bisaccia del giornalista" nasce dal bisogno e dalla voglia di capire: chi siamo dove andiamo e come. Cosa è bene portarci dietro e cosa è meglio abbandonare. Ma soprattutto è un libro contro l'indifferenza, contro il feticcio di una presunta obiettività del giornalista che, di solito, maschera l'adesione al pensiero dominante. Per una informazione che smetta di essere forte coi deboli e debole coi forti, che non lasci mai notizie orfane, che sappia uscire dai palazzi del potere per "camminare domandando" all'interno della società.