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Il problema di fornire un alloggio ai propri studenti è sempre stata per l'istituzione universitaria un'urgenza, fin dal Medioevo quando la maggior parte degli studenti era, per così dire, fuori sede. Le poche città universitarie esistenti in Italia e all'estero erano, infatti, prese d'assalto da centinaia di giovani provenienti da ogni parte d'Europa, che avevano, tra i primi problemi da risolvere, quello di trovare un luogo dove dormire a basso prezzo. Il mercato degli affitti aveva dinamiche simili a quelle odierne e il rapporto tra domanda e offerta era tale da determinare spesso fenomeni inflazionistici, con la conseguente lievitazione dei prezzi di mercato degli affitti. Per questo motivo, molte comunità di studenti si facevano promotori e finanziatori di programmi di realizzazione di collegi universitari che, come noto, venivano spesso denominati in base alla loro provenienza geografica: Collegio germanico, Collegio armeno. Collegio di Spagna, ecc. A dimostrazione dell'importanza di questo tipo di strutture, la storia ci insegna che le residenze universitarie, come edifici specifici, nascono prima delle sedi universitarie, che erano, invece, inizialmente ospitate in organismi architettonici destinati ad altra funzione: sedi comunali, istituti religiosi, biblioteche o altro. Nella modernità si sono cimentati su questo tema alcuni degli architetti più noti del Novecento.