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La lunga e difficile crisi economica attuale è anche una crisi antropologica, della quale la psicanalisi non può non tenere conto. Questa crisi, in effetti, rischia di cancellare lo stesso riconoscimento sociale dei principi etici che stanno alla base della formazione degli psicanalisti, oltre a rendere sempre più incerta la stessa possibilità di sopravvivenza della loro pratica, a causa del progressivo impoverimento della classe media. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, che per la prima volta ha assimilato totalmente la psicanalisi alle psicoterapie regolamentate legalmente - facendo così ciò che la stessa legge che istituiva l'Ordine degli psicologi non aveva fatto -, pone tutti gli psicanalisti dinanzi all'urgenza d'una chiara decisione politica: o ci si allinea sulle posizioni del legalismo psicologico (un vero proprio mostro antropologico, che solo l'inciviltà della cultura dell'informazione poteva partorire), o si fa di tutto, pubblicamente, per ricordare che il corporativismo professionale non è che una componente di quello pseudo-liberismo che ha prodotto l'attuale crisi economica e che ha difeso gl'interessi di pochissimi, riducendo progressivamente i diritti