Tab Article
«La storia è ormai abituata a non sapere mai le ragioni interiori dei comportamenti e delle azioni degli uomini: per fortuna, c'è la letteratura che ha il compito di spiegarle e rilevarle. Lo sostiene Manzoni ed è quanto si propone di realizzare Franco Pappalardo La Rosa. Il caso Mozart incomincia proprio nel momento in cui il fatto concreto è risolto per quel che riguarda la storiografia. E inizia proprio quando entrano in scena l'imperatore, i suoi ministri, gli amici di Wolfgang, i discepoli, la moglie e la cognata. I personaggi sono "veri" storicamente, ma tocca al narratore farli parlare e operare, rivelarne i sentimenti autentici, le decisioni spesso inconfessabili. Senza l'opera del demiurgo letterario, tutta la vicenda sarebbe inerte, meccanica, arida, come la relazione di un medico oppure di un commissario di polizia o di un impiegato del governo. Il narratore può evocare dal tempo i protagonisti di questa storia, con quel tanto di misterioso in cui sono stati avvolti e ci fornisce la sua versione, che, per la forza dell'arte, diventa l'unica vera, al di là dei documenti. Le altre possibilità di interpretazione diventano silenzio». (Giorgio Bárberi Squarotti)