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Ci sono uomini che hanno la fortuna, o la sfortuna, di nascere e vivere in un ambiente chiuso e omogeneo che si modifica appena nel corso della storia. Altri invece, il caso vuole che vivano in un ambiente multiculturale e in continua evoluzione. Non è per mia scelta, ma per un caso se sono nato a Tunisi, in una famiglia di artigiani ebrei, se a 200 metri da casa mia c'era il quartiere arabo e forse a 500 metri la chiesa protestante... e poi c'erano spagnoli, maltesi... Che l'abbia voluto o meno, quando ho cominciato a ragionare e a esercitare la mia professione di sociologo la multiculturalità religiosa, di costumi, la diversità di rivendicazioni politiche, di speranze sono diventate una costante del mio pensiero e del mio lavoro.