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Pino, er Moretto e Mustafà sono amici inseparabili. Le loro storie, nella Roma dei giorni nostri, fanno da sfondo alle vicende quotidiane di un quartiere di periferia in rapida trasformazione; e se una volta, pur tra mille difficoltà, comunque si andava avanti, con uno spirito comunitario autosufficiente e solidale, oggi i vecchi abitanti del borgo sono sempre più spaesati e quasi non riconoscono il posto in cui vivono, non tanto per la presenza di nuovi arrivati, sia romani che stranieri, quanto per il modo di reagire di alcuni, che non accettano intrusioni e si sentono minacciati. In questo clima è facile che un adolescente perda i riferimenti: è il caso del Moretto, che partecipando a una ronda neofascista si scontra con Pino e Mustafà, trasformando la vecchia amicizia in tragedia. Emilia Zazza ci descrive, utilizzando anche dialetto romanesco e reminiscenze pasoliniane, un mondo che sta perdendo le sue radici e si avvia inesorabilmente al tramonto.