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"Si cammina soli, in queste poesie, e lo stupore di un nuovo evento viene salutato con calma, sì, ma senza gioia, se degli incantesimi del Mondo si riconosce ormai ogni formula, ogni artificio, e si può, si deve "rinunciare al conforto di non sapere". Ecco che tra versi sempre pronti a troncarsi, tra referti cronachistici in bassa definizione e prose asciutte che non si concedono fughe o sbalzi lirici, Maccari, con uno scacco matto, con una definitiva contromossa, può guardare in faccia, da pari a pari, all'ambigua maschera di una condizione d'esistenza che ci vuole attivi e che - nello stesso tempo - ci incita alla fuga." Prefazione di Luca Lenzini