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Andrea è affetto dalla nascita da una forma molto grave di tetraparesi. Già nei primi giorni di vita la sua esistenza è messa in pericolo non solo dal male che lo affligge, ma dall'insipienza di chi lo ha in cura. A cinque anni Andrea non cammina, striscia. A sette anni porta ancora il pannolone. Intorno a lui un mondo ovattato, quello creato dalla famiglia, che lo difende ma al contempo lo soffoca dalla realtà circostante. La scuola diventerà un banco di prova per saggiare la sua capacità di risolvere tutte le complicazioni e difficoltà che passo dopo passo si troverà a dover affrontare. Comincia così, anno dopo anno, una lunga, lenta ed inesorabile crescita. Intellettuale, ma non solo. Non cerca il pietismo, semplicemente vuole e pretende una vita come gli altri, ben conscio dei limiti imposti dal suo fisico.