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I saggi raccolti nel presente volume offrono un'immagine inedita dell'Abruzzo di età moderna, non incentrata sui feudatari, l'attività agro-pastorale, la montagna. Le città, le élites urbane, la "scoperta della politica" dei ceti popolari tra la fine del XVIII e i primi decenni dell'800, la "costruzione" delle identità locali (in Marsica e lungo i confini con le Marche), sono i campi d'indagine che, attraverso l'analisi di una documentazione archivistica di prima mano e di letteratura coeva poco studiata, ci restituiscono una regione che, pur con le sue peculiarità e specificità, è molto meno isolata e arretrata di quella rappresentataci dalla storiografia tradizionale e che vive, durante tutta l'età moderna, vicende e processi analoghi a quelli degli altri territori del Regno di Napoli, di cui è parte integrante ed essenziale e del quale costituirà, fino all'Unità d'Italia, il confine settentrionale con lo Stato della Chiesa, la regione di frontiera.