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Renato Corselli è un uomo mediocre. Illuso da un'infatuazione adolescenziale per Stefania, che scambia per l'amore immutabile ed eterno della sua vita, consegue in fretta e malamente la laurea in ingegneria e accetta un posto qualunque, "un impiego al Catasto, ottocentomila al mese", pur di accasarsi. Ne ricava un matrimonio senza passione e senza erotismo, tenuto insieme da un misero impasto di sentimenti tiepidi di convivenza e di buona educazione, non ravvivato dallo sconquasso vivificante dei figli ma in compenso ingombrato da una suocera arida ed egoista. La vita di Renato si avvita dunque in una lenta risacca, in una calma di vento e di mare senza nubi e senza speranza di riscatto. Ma un'idea perversa si fa pian piano strada nella mente di Renato: uccidere Stefania, incassare il ricco premio dell'assicurazione e cambiare vita. Libero, finalmente e finalmente realizzato. Il Malacarne, mafioso in servizio permanente attivo in una Palermo che fa da sfondo alla vicenda, e l'Albanese, omicida d'occasione, completano il progetto. Preciso come un'opera d'ingegneria in cui tutto è previsto tranne... l'imprevedibile.