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Sergio Carati è un professore universitario, un intellettuale, abile nel circuire studentesse, esperto nell'iniettarsi eroina mantenendo contegno e una parvenza di dignità. Mirna Cinotti Carli è una nobiltossica. A farli incontrare non è un romantico scherzo del destino ma il Padrone, boss della 'ndrangheta, braccio armato dell'onorevole Elvio Conconi e dell'ex ministro Antonio Nussardo: in cambio dell'estinzione dei loro debiti e di un grosso quantitativo di droga, i due vengono assoldati come infiltrati nel gruppo di attivisti che si oppongono allo sfregio ambientale dei lavori dell'Alta velocità in Piemonte. La Tav deve essere fatta. È un business troppo grande per politici e malavita organizzata, un affare irrinunciabile. Così il prof e Mirna sono pedine piazzate nel posto giusto al momento giusto: dovranno spingere con un fine lavoro psicologico Giuliano, Elide e Renato - tre giovani profondamente arrabbiati che hanno perso il lavoro e la fiducia nel dialogo e nella protesta pacifica -a mettere e far esplodere una bomba a Torino negli uffici dell'impresa vincitrice dell'appalto per la Tav. Perché la strategia del terrore ha sempre funzionato e anche stavolta darà un'accelerata alle opere, con l'arresto di quei poveri illusi che continuano a protestare rallentando il cantiere. Sembra tutto calcolato nei minimi particolari tra killer, polizia connivente, esecuzioni. E invece... "ZeroTav" è un noir puro che corre sui binari della brutalità e della ferocia, tra politici corrotti, 'ndrangheta, storia, cronaca e fiction. Il complotto perfetto, sventato da idealisti disperati.