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La prima edizione di questo libro è del 1991, ma conserva intatta la sua attualità anche dopo oltre due decenni, perché la trattazione riguarda le discriminazioni sul luogo di lavoro per motivi politici, sindacali e religiosi e i possibili e conseguenti licenziamenti. Gli anni tra il 1948 e il 1953, in Italia, furono caratterizzati da pesanti tentativi di controbattere le organizzazioni dei lavoratori che, come altri settori della sinistra, si impegnavano per veder realizzate le istanze democratiche promesse dalla nuova Costituzione repubblicana. Il libro documenta tentativi sistematici di esautorare, emarginare e, infine, licenziare, quei lavoratori che maggiormente si distinguevano per impegno nei partiti della sinistra o nelle organizzazione sindacali. Di sicuro è opportuno che i fatti e le memorie di quegli anni ormai lontani siano preservati, come ha osservato la "Casa dei popoli" di Casalecchio di Reno, che si è impegnata perché questo libro venisse ristampato: "affinché possa essere divulgato un aspetto della storia contemporanea che i libri di scuola non raccontano e non se ne perda la memoria.