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Tra le famiglie fiorentine nobili si annoveravano anche i marchesi Gerini che tra Cinque e Seicento, grazie ad un florido commercio di sete, conobbero una rapida ascesa sociale. Ne conseguirono potere e ricchezza, l'acquisto di un palazzo ed il suo abbellimento con decorazioni che impegnarono i più noti esponenti della pittura fiorentina coeva; di pari passo procedette la formazione della quadreria, a partire dal 1650 fino alla seconda metà del Settecento. Vengono qui ripercorse le vicende del collezionismo e del mecenatismo dei Gerini, grazie allo spoglio dell'archivio di famiglia, ponendo l'accento sulla formazione della quadreria, le strategie di acquisto e di commissione di quadri, i meccanismi di promozione artistica, in particolare rispetto alle imprese calcografiche promosse da Andrea Gerini tra gli anni 1744-1766, per la prima volta inquadrate grazie ad una vasta documentazione inedita. Il catalogo completamente illustrato della collezione, con il racconto delle vicende 'artistiche' correlate al collezionismo dei Gerini rappresenta un quadro illuminante e un contributo significativo al recupero del patrimonio artistico fiorentino.