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Racchiuse in un cassetto per sette anni queste liriche sono contraddistinte dagli elementi della solitudine e dell'incomunicabilità, temi che rappresentano, nella visione dell'autore, la condizione umana nella sua universalità. Qui dunque il poeta si spoglia, si denuda, per rivelare nella sua purezza lo stato d'animo dell'uomo di fronte alla totalità del cosmo: quella del silenzio e dell'incapacità di qualsiasi comunicazione di fronte all'esperienza dell'infinito. Una lirica quindi sincera, senza quella cera che era uso degli artisti rinascimentali usare per coprire i difetti e le imperfezioni delle loro opere, da qui il titolo Sine cera che battezza la raccolta.